CinemaPrimo piano

Marco Bocci e il suo “A Tor Bella Monaca non piove mai”: l’esordio alla regia

Uscirà nei cinema italiani giovedì 28 novembre A Tor Bella Monaca non piove mai, il film che segna l’esordio alla regia di Marco Bocci e che prende le mosse dal suo omonimo romanzo, uscito nel 2016 per Bookme e riedito quest’anno da DeA Planeta. Un lavoro cinematografico di raro spessore, capace di portare sul grande schermo la realtà della periferia romana, teatro non solo di delinquenza – come spesso traspare dalle cronache quotidiane – ma anche di grande umanità.

La trama di A Tor Bella Monaca non piove mai

A Tor Bella Monaca non piove mai racconta la storia della famiglia Borri, residente nel quartiere periferico di Roma Est. C’è Romolo (Andrea Sartoretti), ex delinquente pentito che cerca, tramite il lavoro pulito, il proprio riscatto, per garantire un futuro solido alla moglie e alla figlia. C’è Guglielmo (Giorgio Colangeli), il capofamiglia, che lotta contro le ingiustizie a cui sembra sottoporlo la legislazione italiana, che poco può (o vuole) contro chi si approfitta del prossimo. E poi c’è Mauro (Libero De Rienzo) che, dopo aver perso quella che credeva essere la donna della sua vita, Samantha (Antonia Liskova), fuggita con medico, cerca di dare una svolta alla propria vita, per riuscire a riconquistare lei e a guadagnarsi un posto nel mondo. A fare da sfondo alle loro vicende c’è Tor Bella Monaca: un quartiere periferico che ha bisogno di essere raccontato in tutte le sue sfaccettature.

Completano il cast Lorenza Guerrieri, Massimiliano Rossi, Carlo D’Ursi, Giordano De Plano, Gabriel Montesi, Lorenzo Lazzarini e Fulvia Lorenzetti.

L’impossibilità di trovare una via di uscita

È uno scenario a tratti crudo e desolante, quello offerto da A Tor Bella Monaca non piove mai. Il quadro che ne emerge è quello di una periferia dove non c’è prospettiva di cambiamento. Qui non esiste redenzione per chi cerca di riemergere dagli errori del passato e ricade costantemente vittima del perentorio e immutabile pregiudizio altrui. Non c’è via di uscita neanche per chi, forte di un’esistenza condotta con rettitudine, cerca di trovare un’alternativa all’unica possibilità di realizzazione personale che la vita sembra offrire. La vita appare come un treno in corsa che non riesce a deragliare dai binari, aridi e deteriorati, su cui è stato posato. «C’è un doppio significato nel titolo del film», racconta Marco Bocci. «Si è soliti avvisare dell’arrivo della polizia dicendo “Piove” e quindi da una parte il titolo si deve al pensiero di Mauro, che ogni volta che aveva paura nel proprio quartiere non riusciva mai a trovare una pattuglia. Può esserci però anche un significato più profondo: su Tor Bella Monaca, dall’inizio alla fine del film, non piove letteralmente mai. Un posto arido che ha bisogno di acqua per essere rinutrito».

L’esordio alla regia di Marco Bocci

«Sono stato davvero fortunato: le persone con cui ho lavorato mi hanno dato la possibilità di esprimermi, senza impormi nulla, dandomi totalmente fiducia. E questa, per un’opera prima, non è una cosa facile». Sono state queste le parole di Marco Bocci, di cui A Tor Bella Monaca non piove mai ha segnato l’esordio alla regia. Per un professionista abituato a lavorare come attore non è stato di certo facile ritrovarsi dall’altra parte della cinepresa. Eppure, stando a quanto dichiarato dai componenti del cast, Bocci ci è riuscito egregiamente. «È un uomo veramente straordinario, è una persona pura. Credo che questo si senta moltissimo nel film, perché noi lo sentivamo per primi sul set», ha raccontato Antonia Liskova, che nel film interpreta il ruolo di Samantha.

Pulsante per tornare all'inizio