In Cina il via libera a un nuovo farmaco rivoluzionario contro l’Alzheimer basato sulle alghe. In Colombia un’altra novità importante – forse ancora più importante – contro una delle “pesti del secolo”. Ecco che cosa sta succedendo sul fronte scientifico riguardo a una delle peggiori forme di demenza senile che purtroppo tocca da vicino, in diversi casi, anche persone in giovane età.

Nel Dna di una donna colombiana a rischio di Alzheimer, infatti, medici e ricercatori hanno isolato un gene – per la precisione una rara modifica genetica la APOE3ch – che ha protetto la donna dalla malattia per almeno tre decenni.

In pratica anche se nel cervello della donna vi era accumulo della sostanza tossica “beta-amiloide” legata all’Alzheimer, il suo cervello è risultato in grado di resistere. Di far fronte, cioè, ai danni indotti da questa sostanza, i sintomi della malattia sono comparsi solo tardivamente. È il caso di studio riferito sulla rivista Nature Medicine da Yakeel Quiroz del Massachusetts General Hospital di Boston.

Questo singolo caso apre le porte a nuovi trattamenti che, piuttosto che agire sulla causa stessa della malattia, conferiscano resistenza alla demenza”, dichiara Quiroz. La fortunata donna è stata individuata tra oltre 6 mila colombiani ad alto rischio di Alzheimer proprio per una predisposizione genetica.

“Questo studio rivela un meccanismo naturale di protezione contro l’Alzheimer – spiega con un commento all’Ansa Michele Vendruscolo dell’Università di Cambridge -. Si tratta di un processo molecolare capace di frenare la malattia impedendo l’accumulo di ammassi neurofibrillari anche in presenza di depositi significativi di placche di beta-amiloide. Se il risultato sarà confermato, sarà rilevante traslare tale meccanismo in ambito farmacologico“, conclude.