Il premio Nobel per l’economia è stato assegnato lunedì 14 ottobre congiuntamente agli economisti Abhijit Banerjee, Esther Duflo e Michael Kremer. I giurati svedesi li hanno premiati per l’approccio sperimentale nella lotta alla povertà globale.

I tre economisti di nazionalità indiana (Banerjee), francese (Duflo) e americana (Kremer), “hanno introdotto un nuovo approccio circa i migliori modi per combattere” la povertà. La loro ricerca “ha considerevolmente migliorato la nostra abilità”, si spiega nella motivazione del premio.

“In soli due decenni, il loro nuovo approccio ha trasformato l’economia dello sviluppo, che è diventato ora un fiorente campo di ricerca”. Banerjee e Duflo sono entrambi professori al Massachussetts Institute of Technology (Mit), mentre Kremer insegna a Harvard.

Nella motivazione si segnala come i tre vincitori “hanno introdotto un nuovo approccio per ottenere risposte affidabili sui modi migliori per combattere la povertà globale”. Fra questi, “suddividere questo problema in questioni più piccole e più gestibili. Ad esempio gli interventi più efficaci per migliorare la salute dei bambini”.

A metà degli anni ’90, Kremer e i suoi colleghi “hanno dimostrato quanto possa essere efficace un approccio sperimentale, usando test sul campo per mettere alla prova una serie di interventi che avrebbero potuto migliorare i risultati scolastici nel Kenya occidentale”.

Quanto a Banerjee e Duflo, spesso in collaborazione con lo stesso Kremer, “hanno condotto studi simili su altre questioni e in altri paesi, tra cui l’India. I loro metodi di ricerca sperimentale ora sono centrali negli studi economici sullo sviluppo”.

Il premio Nobel per l’economia, dell’importo di 9 milioni di corone (circa 915 mila dollari), è stato istituto dalla Banca Centrale Svedese nel 1968. E sebbene non l’abbia ideato il fondatore Alfred Nobel, lo si assegna comunque alla sua memoria. Gli accademici di Svezia lo considerano parte dei riconoscimenti assegnati ogni anno dalla Fondazione Nobel.

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