Le voci sulle dimissioni di Gennaro Gattuso trovano conferma. Non quella del comunicato del Milan, atteso comunque in giornata di oggi 28 maggio, ma dal diretto interessato. “Decidere di lasciare la panchina del Milan non è semplice. Ma è una decisione che dovevo prendere. La mia è una scelta sofferta, ma ponderata. Rinuncio a due anni di contratto? Sì, perché la mia storia col Milan non potrà mai essere una questione di soldi” le parole del tecnico riportate da La Repubblica.

Gattuso continua così: “Non c’è stato un momento preciso in cui ho maturato questa scelta. È stata la somma di questi diciotto mesi da allenatore di una squadra che per me non sarà mai come le altre. Mesi che ho vissuto con grande passione, mesi indimenticabili”.

Il tecnico rinuncia complessivamente a 5,5 milioni di euro netti che i rossoneri avrebbero dovuto garantirgli al 30 giugno 2021, data di scadenza del contratto in essere. Una scelta che, per i tanti tifosi italiani che hanno imparato negli anni a conoscere Gennaro Gattuso, non sorprende. Rientra anzi pienamente nel carattere dell’uomo, sempre pronto ad assumersi le responsabilità collettive anche quando non sono sue.

Mister Gattuso lascia perché probabilmente non ha sentito sufficientemente apprezzato il suo lavoro. E perché la linea che sposerà il Milan del nuovo amministratore delegato Gazidis (con cui si era incontrato ieri per il decisivo confronto) e di Campos, è quella di cercare in giro per il mondo ragazzi under 25. Obiettivo: costruire, valorizzare e, magari, rivendere. Un progetto che Ringhio non ritiene evidentemente adatto al suo modo di pensare il calcio e, soprattutto, il Milan.

Da parte sua Gattuso potrebbe ricominciare dalla Roma. Questo se Gasperini dovesse rimanere a Bergamo. Ma prenderebbe in seria considerazione anche altre proposte, come la Sampdoria (in caso di addio di Giampaolo) o il Newcastle di cui si era parlato settimane fa.

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