Torino la bella, la nobile città che ha come corona le montagne torna a essere al centro del mondo del vino con la manifestazione “i Migliori Vini Italiani” di Luca Maroni presso Palazzo Saluzzo di Paesana, il più vasto e affascinante palazzo nobiliare della città. In questo palazzo, per volere del marchese Baldassarre che lo costruì nel 1722, le classi sociali convivevano, condividendone la bellezza e i ritmi di vita, ognuno con le sue occupazioni e attività. La vita febbrile del complesso fu di ispirazione ad artisti e scrittori che ne ammiravano la rara armonia interna: infatti la costruzione è un articolato edificio che ospitava attività commerciali al piano terreno, appartamenti di rappresentanza e padronali al “piano nobile”, alloggi d’affitto destinati alla buona borghesia al secondo e terzo piano e, infine, abitazioni destinate al popolo nei mezzanini e nelle soffitte.

Luca Maroni, analista sensoriale di fama internazionale, ha voluto organizzare qui la sua manifestazione proprio per rappresentare al meglio l’anima di questa città, così schiva ma anche così inclusiva e dedita al bello e alla commistione di diverse realtà. Qui, dal 17 al 19 maggio, saranno premiate e ospitate le migliori etichette del Piemonte, della Val d’Aosta e della Liguria, con oltre 100 etichette in degustazione libera e illimitata e un susseguirsi continuo di eventi.

Si parte il 17 maggio con la premiazione dei migliori produttori delle Regioni Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta, presentati da Luca Maroni e inclusi nell’ANNUARIO de “I MIGLIORI VINI ITALIANI” che da ventisette anni registra, custodisce e tramanda la passione per la produzione vitivinicola del nostro paese.

L’edizione 2019 de I MIGLIORI VINI ITALIANI DI LUCA MARONI è, anche un tributo all’immenso genio italiano Leonardo Da Vinci. Nel 1519, cinquecento anni fa moriva Leonardo da Vinci, sommo italiano, figlio di produttori di vino – racconta Maroni – che amava così tanto il vino da produrlo, berlo, studiarlo, descriverlo e desiderarlo già allora privo di difetti di trasformazione. Alla memoria di Leonardo nel cinquecentenario della sua morte, dedico allora l’Annuario 2019, certo che il vino italiano di oggi, renderebbe orgoglioso anche lui per la grandissima piacevolezza che ha raggiunto.”

L’enologo ha compiuto un complesso lavoro di nelle Cantine Leonardo da Vinci di Vinci ristrutturando completamente la linea dei vini dedicati a Leonardo e realizzando un documentario sul rapporto fra Leonardo da Vinci e il Vino che sarà presentato durante la serata di apertura e premiazione che proseguirà con l’apertura dei banchi di degustazione. Primo evento enogastronomico della kermesse si terrà proprio il 17 maggio e sarà “Pane al Pane, Vino al Vino”, degustazione condotta da Francesca Romana Maroni che vedrà protagonista, oltre al vino, anche il meraviglioso pane di Luca Scarcella, panificatore torinese dalla esperienza ventennale, titolare de Il Forno all’angolo, un vero punto di riferimento per gli amanti del pane con lunghe lievitazioni e farine di eccellente qualità.

Negli altri due giorni di manifestazione Luca Maroni compirà dei viaggi sensoriali con le sorelle Martone, fondatrici del laboratorio olfattivo Labsolue di Milano, tra essenze profumiere e vino, racconterà nelle degustazioni guidate le meraviglie delle terre del nord, parlerà di cavatappi, questi sconosciuti, durante la degustazione “Sa di tappo” tenuta in collaborazione con l’Associazione Italiana Collezionisti Cavatappi, assaggerà, insieme ai partecipanti alla kermesse, i prodotti della Tuscia, che verrà rivelata grazie ai laboratori organizzati dall’Associazione Chicche della Tuscia.
L’EDIZIONE TORINO 2019 de “I MIGLIORI VINI ITALIANI” è un inno alla celebrazione dei sensi (olfatto, gusto, tatto, vista, udito) e un ritorno alla semplicità più vera e profonda.

Infatti, il pubblico attraverso i vini verrà condotto alla scoperta dei sentori della terra, dei profumi della vigna e la meraviglia di due degli alimenti più importanti della vita, il pane e il vino, compiendo un percorso verso le nostre radici. Inoltre, sarà anche l’occasione per far scoprire al grande pubblico il metodo di Luca Maroni grazie a un viaggionsensoriale nel vino, facile e immediato per tutti, come solo Maroni, vero analista sensoriale, ha saputo ideare!

Sarà dunque una edizione in cui il pubblico scenderà nel profondo del suo gusto nel vino, assaggiando, senza limiti e in piena libertà, le produzioni più importanti delle cantine italiane.
Infatti, in base a un’analisi di punteggi, che ne rispecchiano la qualità, si porrà attenzione sul fatto che il comparto vinicolo in Italia è in splendida forma: il nostro paese è leader qualitativo e quantitativo nel mondo. Luca Maroni ha anche commentato: “Mi hanno chiesto durante un’intervista quanto sia forte l’appeal del vino italiano nel mondo: la risposta è “grandissimo!”. Passa attraverso quello che i viticoltori sono in grado di produrre grazie alla loro umanità ed arte.”

Attraverso degustazioni di vini eccellenti i partecipanti alla manifestazione potranno comprendere con semplicità i concetti cardine alla base della metodologia degustativa ideata da Luca Maroni. Essi sono la consistenza, l’equilibrio e l’integrità dei vini. La consistenza è il volume espressivo del vino, determinato dalla sua ricchezza, e riguarda la persistenza e la longevità potenziale del vino. L’equilibrio è l’armonia fra i componenti, tale che il gusto del vino risulti all’assaggio morbido e risulti armonico il rapporto tra acido e amaro. L’integrità è l’assenza nel gusto-aroma del vino di difetti di trasformazione enologica (sulfureo, acetoso, lattoso, svanito, legnoso) e di ossidazione. La qualità, la purezza, la fragranza dei componenti del
vino esprimono, quindi, la caratura tecnica e la longevità potenziale del vino.

CHI È LUCA MARONI

Luca Maroni è un romano che ama le sue origini i cui toni vibranti si affacciano, nel momento scherzoso, nel suo coltissimo eloquio. È un ex astemio, divenuto per “pura volontà” (come lui stesso ama raccontare) degustatore di oltre 300.000 vini, per i quali si impose, quasi 3 decenni fa, di trovare un metodo oggettivo per comprendere il vino, i suoi profumi, la sua integrità, il suo equilibrio. Entrare in contatto razionale con la sua piacevolezza, arrivando a distinguere l’anima del frutto che lo ha prodotto, è il punto d’arrivo di un’analisi che può sembrare complessa e che invece è semplice e rigorosa. Il modo di raccontare la sua avventura, ancora in essere oggi, è pieno di passione e sensualità: il vino è vivente e ascoltarlo mentre ne parla è come arrampicarsi su colline sinuose, apprezzando la mineralità della terra, il profumo dell’erba tagliata, il succo di un’albicocca. È colui che, come Martin Lutero, ha eliminato l’officiante del rito: il rapporto tra l’uomo e il suo vino è diretto, senza intermediari. Perché questo fosse possibile, ha realizzato una ricerca pluriennale sulla relazione esistente tra la composizione chimico-fisica del vino e il suo comportamento sensoriale. Così è riuscito a determinare in una formula la struttura chimica della piacevolezza del vino che ne permette quindi la riproducibilità tecnica, come da anni per il resto dell’alimentare.

Ma non finisce qui. Luca Maroni è anche autore della voce “degustazione del vino” dell’Enciclopedia Treccani, è firma di produzioni radio, web e tv sul vino da Sky a La7, e, da ventiquattro anni, dell’Annuario dei Migliori Vini Italiani. Protagonista del re-impianto della vigna milanese di Leonardo da Vinci, ha anche ri-composto l’intero vocabolario del genio fiorentino. Sue le scoperte più innovative in tema di tensorialità, tra scienza e gusto, tema che tuttora domina la sua continua ricerca: ha infatti realizzato infatti la Ruota Sensoriale Sinestetica, che rappresenta un’orchestra di
assonanze e corrispondenze tutte scientifiche, mai concepita prima. Tramite essa si possono esplorare le sensazioni, descrivendole in tutta la loro ricchezza: infatti la sinestesia è il fenomeno sensoriale-intellettivo consistente in una sensazione auditiva, e/o visiva, e/o olfattiva in concomitanza di una stimolazione-percezione di natura sensoriale diversa, ad esempio gustativa e/o tattile. Inoltre è l’ideatore e lo sviluppatore del primo museo ampelografico italiano VITIGNO ITALIA, presso l’Orto Botanico di Roma, in collaborazione con l’Università la Sapienza di Roma che ha
realizzato con lui questo progetto così importante per la conservazione, lo sviluppo e la diffusione della conoscenza della cultura vitivinicola italiana che raccoglie ben 155 vitigni autoctoni che ormai è ad un anno dalla sua nascita.

CHI E’ FRANCESCA ROMANA MARONI – DIRETTORE GENERALE del Gruppo Luca Maroni

Gli esiti delle degustazioni di Luca Maroni – pubblicati sull'Annuario – divengono riconoscimento e grande festa condivisa in occasione degli eventi con lo stesso brand che parlano e respirano vino, cultura, arte e musica, la cui organizzazione è opera di sua sorella Francesca Romana Maroni, autrice di format culturali anche all’estero, nel nome dell’eccellenza, dell’accoglienza e del convivio.
Forza propulsiva entusiasta e inesauribile dell’azienda, laureata in Metodologia della Critica dello Spettacolo, firma da oltre 30 anni progetti di creazione e di comunicazione: dalla moda con Gucci alla farmaceutica, passando per la finanza, la grafica, il turismo ed il mondo delle assicurazioni, ha sviluppato uno stile organizzativo del tutto personale, frutto di esperienza e di quel mix straordinariamente italiano fatto di tradizione, sperimentazione e contaminazioni.

La comunicazione l’ha studiata e fatta propria operando per anni anche in ambito televisivo: si è così impadronita dei meccanismi della divulgazione e dell’intrattenimento, assimilati grazie a traduzioni e adattamenti di centinaia di documentari e fiction televisive. Eppure, il suo karma più profondo e la mente naturalmente votata all’analisi l’hanno sempre richiamata all’ambito organizzativo e al suo talento innato di creare ordine e connessioni fra elementi disparati, così da realizzare al meglio gli obiettivi prefissati.
Per la filosofia operativa e la visione strategica di Francesca non esiste distinzione fra “chi si è, cosa si fa e come: noi tutti siamo quello che facciamo”. Per questo i suoi eventi sono la traduzione fisica dell’universo culturale e di gusto che condivide con il fratello ed in essi si depositano memorie, suggestioni e aspirazioni di un modo di ricevere caldo,
avvolgente, sensibile. L’obiettivo è trasmettere agli ospiti la sensazione di essere accolti in un mondo dalle mille sfaccettature nel quale la sorpresa origina dalla curiosità, dalla semplicità e dal rispetto con cui si accolgono amici in casa propria e si condividono emozioni e sorprese inattese.

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