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La tomba del compagno attivista gay è “troppo vistosa”: scoppia la polemica

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Il sepolcro di un’attivista gay, morto lo scorso aprile, in Brianza è il più visitato del cimitero di Mariano Comense per la sua particolarità, ma è scoppiata una polemica perché troppa vistosa. 

Sta facendo molto discutere la tomba particolare che Corrado Spanger ha voluto dedicare al compagno di vita e di amore per 36 anni, l’infermiere Carlo Annoni, nel cimitero di Mariano Comense, in provincia di Como. Il sepolcro particolare per dimensioni e colori, non passa inosservato. Un rettangolo che sembra una piccola aiuola con tanti fiori e con due pannelli, sui quali vi sono diverse foto di Carlo, morto all’età di 61 anni, lo scorso aprile. La tomba è stata pensata insieme al compagno, negli ultimi mesi in cui, Carlo ha capito che stesse per arrivare la sua ora: “Volevamo un sepolcro diverso. Qualcosa che parlasse di vita, di gioia e di amore. Di solito un sepolcro è muto, invece questa tomba parla di lui: a partire dai colori che più amava, l’oro e l’azzurro, e dal sentimento che per lui era tutto: l’amore“.

Il tutto sta facendo discutere in Brianza, tanto che il capogruppo del partito di Forza Italia di Mariano Comense, Andrea Ballabio, ha pronta una mozione ad hoc da presentare in consiglio comunale, che stabilisca un diktat per i sepolcri. Ballabio ha dichiarato: “Nessuna discriminazione di genere, ma quella tomba è un pugno in un occhio, quasi un insulto verso gli altri defunti e i loro cari che vanno al cimitero. Comunque il vero problema è che sia stato dato l’ok ad un progetto così, c’è stata una falla nei controlli comunali e nel regolamento cimiteriale. Per questo nella mia mozione chiederò che in futuro le tombe rispettino certi canoni di forme e colori, sperando che chi ha voluto quella ci ripensi e magari la modifichi un po’: voglio l’uguaglianza, essere trattati come tutti, quindi si comportino come gli atri“. Resta il fatto che è la tomba più visitata del cimitero e se ad alcuni non piace, altri la trovano molto bella e che trasmetta un segno di gioia.

Corrado e Carlo, entrambi scritti all’Arcigay, sono stati i pionieri della lotta per far riconoscere i diritti gay. I due si sposarono prima a Londra quando in Italia era ancora vietato e non era stata approvata la legge che riconoscesse le coppie di fatto, per poi essere i primi a presentarsi al comune di Mariano per ottenere il certificato di unione civile. “Carlo e io abbiamo voluto far capire che l’amore gay non ha in sé nulla di male, ma anzi regala una vita a colori”, queste le parole del compagno Corrado, che in occasione della Festa dei Morti, 2 novembre, ha voluto condividere su Facebook:Sto pensando che a Carlo farebbe piacere se i suoi amici andassero a trovarlo“. Inoltre ha voluto dedicare al compagno anche il premio letterario Carlo Annoni: “Si tratta di un concorso dedicato alla creazione di testi letterari che raccontino l’amore sessuale”.

Photo Credits Facebook

Redazione

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