Justine Mattera ricattata dal finto Trentalance: la sentenza

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Il finto pornodivo è stato condannato al carcare dopo aver ricattato Justine Mattera di rendere pubbliche le loro conversazioni intime che si sono scambiati in chat.

Justine Mattera negli ultimi mesi è stata ricattata da un ragazzo ventisettenne di Messina, che si era finto in chat il pornodivo Franco Trentalance, nonché suo amico. La showgirl ha raccontato al presunto Trantalance dettagli intimi della propria vita. La Mattera non è stata l’unica ad essere stata presa in giro dal ragazzo di Messina. Stessa sorte per Irene Cao, scrittrice di romanzi erotici, che è stata contattata sempre tramite social dallo stesso criminale, che con lei ha assunto l’identità del ciclista Filippo Pozzato. Il caso è arrivato al Tribunale di Milano e il giudice monocratico Luisa Balzarotti dell’ottava sezione penale ha emesso la sentenza, che ha condannato il ragazzo messinese a un anno e otto mesi di carcere con le accuse di sostituzione di persona e violenza privata.

Il vero Trentalance è stato contattato in merito al spiacevole episodio e ha dichiarato: “Non conosco di preciso cosa siano detti e scritti. Ma Justine, mia amica da tanti anni, mi ha raccontato che in qualche conversazione si era lasciata andare a qualche frase piccante e confessione intima. Justine all’inizio credeva davvero di parlare con me, tanto che aveva chiesto anche qualche consiglio relativo al mio lavoro. Una cosa che mi accade spesso visto nella vita reale: tante donne e uomini mi scrivono per avere suggerimenti anche anche a luci rosse. Nei mesi scorsi ho anche pubblicato un video corso uscito su un sito internet di sviluppo personale chiamato Seduzione magnetica“.

Proprio le battute che Justine e il finto Trentalance si sono scambiati in chat sono stata l’arma di ricatto del criminale, che ha minacciato la showgirl di rendere pubbliche le conversazioni se non avesse continuato a parlare con lui. Il giudice Balzarotti ha emesso una condanna maggiore rispetto alle richiesta di un anno da parte della Procura e ha stabilito un pagamento provvisionale di diecimila euro a favore di Justine e un risarcimento complessivo di diciottomila euro per la Cao, Pozzato e Trentalance che si sono costituiti parti civili nel processo.

Photo Credits Facebook

Redazione

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