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Michael Jackson, a 8 anni dalla morte il caso ancora irrisolto

Sono passati otto anni dalla morte di Michael Jackson, ma ancora fanno discutere le circostanze in cui è avvenuta e c’è chi lo crede ancora vivo. 

La morte

Michael Jackson è morto il 25 giugno 2009 e il suo decesso è considerato una leggenda, perché è avvolto nel mistero e alcune cose ancora non tornano. Il Re del pop è morto nella sua casa di Holmby Hills, a Los Angeles e in quel periodo era impegnato nelle prove del tour This is it. La causa del decesso è stata la somministrazione eccessiva di propofol che ha causato un’intossicazione acuta in concomitanza ad altri farmaci a base di benzodiazepine. Il medico curante era Conrad Murray e fu proprio lui a somministrare per l’ultima volta il farmaco al cantante.

Il processo

Durante il processo sono state ascoltate tutte le persone che fino al giorno del decesso di Michael erano state a stretto contatto con lui. Il regista dello spettacolo Kenny Ortega che durante la prima udienza aveva mentito sul numero delle telecamere presenti, sostenendo che ce ne fossero solo due, ma che in seguito si scoprì esserne di più. In tribunale si venne a scoprire che il dottor Murray era stato assunto dall’AEG Live, società promotrice dei concerti, e che al momento del contratto Conrad era pieno di debiti. Murray è stato l’unico indagato del caso e durante il processo si era scoperto che al momento della morte il medico stava utilizzando due cellulari, dai quali non era partita alcuna chiamata per i soccorsi. La guardia del corpo, Alvarez, ha chiamato i soccorsi, come è stato testimoniato anche dal paramedico che ha risposto all’urgenza. Conrad Murray è stato condannato per omicidio colposo a quattro anni di carcere, il massimo della pena negli Stati Uniti per questo reato.

Le stranezze del caso

Non sono mai state ritrovate le cassette delle telecamere di video sorveglianza della notte del 25 giugno 2009 e quindi non si riuscì mai a stabilire realmente chi fosse in casa prima, dopo e durante la morte di Jackson. I familiari di Michael più volte hanno parlato di complotto e hanno fatto causa all’AEG Live in quanto la società ha portato ulteriore stress al cantante, quando già stava male fisicamente e mentalmente, fino a condurlo alla morte. Solo poco più di un mese fa, Michael Jacobshagen, amico di Jackson, ha deciso di rendere note tredici lettere che si è scambiato con il cantante fino a qualche settimana prima della morte. Tutto questo per aiutare Paris Jackson, la figlia del Re del pop, che è da sempre convinta che la morte del padre è avvenuta per mano di qualcuno, una cospirazione.

Vivo o morto o x?

Nel 2016, sempre la figlia di Jackson, Paris, ha pubblicato un selfie su Instagram mentre è in auto con il cagnolino e sul sedile posteriore spunta una sagoma con il cappello indossato dal Re del pop in uno dei suoi video più famosi e preferiti Thriller. Da quel momento il web è impazzito e tutti hanno iniziato a gridare che Jackson fosse ancora vivo. Appena è stata annunciata la morte del cantante, otto anni fa, tante sono state le teorie che sostenevano che fosse tutta una messa in scena create ad arte. La morte di Michael Jackson resta una leggenda e lui resterà per sempre la leggenda del pop.

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Photo Credits Facebook

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