Bud Spencer, ci lascia il difensore dei più deboli

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Carlo Pedersoli, in arte Bud Spencer, ci ha lasciato a 86 anni, il simbolo di come la forza assoluta possa essere controllata e indirizzata verso il bene.

Ci ha lasciato, così in punta di piedi, quasi sussurrando, Piedone senza proclami si è spento a 86 anni, lui che in tutti i suoi film incarnava la figura del buono che non dovevi far innervosire, lui che prima di reagire ai soprusi dei “cattivi”, cercava sempre un dialogo prima della scazzottata, stavolta dopo aver chiuso gli occhi non li ha più riaperti.

Carlo Pedersoli è riuscito ad essere in Europa la prima figura a racchiudere le qualifiche del grande sportivo e quello dell’attore di successo, primo atleta a scendere nel 1950 sotto al minuto nel nuotare i 100 metri stile libero, tre volte partecipante alle Olimpiadi  (1952, 1956 e 1960), ma personaggio spesso poco vistoso (come se fosse stato possibile), quasi sempre alla ricerca di se stesso, scrittore di testi per grandi interpreti come Ornella Vanoni e Nico Fidenco; notato per caso e legato per caso al cinema (il suocero era un importante produttore cinematografico, Giuseppe Amato), incontra la sua “mezza mela” Massimo Girotti (Terence Hill) sul set di “Dio perdona… io no!”; cambiano nomi perchè troppo italiani e Carlo sceglie lo pseudonimo esaltando le sue caratteristiche: Spencer in onore del grande Spencer Tracy, Bud ironizzando a proposito della birra Budweiser appena importata in Italia. Da quel momento sono diventati il simbolo dell’esuberanza, dell’amicizia oltre l’interesse ( non hanno quasi mai finito un film con qualche dollaro in tasca), dell’intelligenza, dell’invincibile forza della reazione a fronte delle ingiustizie. Vedere un loro film era da un lato un calmante, poichè vedevi che alla fine la giustizia e la bontà non potevano che trionfare, mentre dall’altro canto era un eccitante naturale, i cazzotti sempre ben assestati e i sorrisi che non potevi nascondere ti rendevano partecipe, diventavi immediatamente il terzo con loro, quasi sentivi possibile muoversi per ottenere qualunque risultato.

Se è vero che “Anche gli angeli mangiano fagioli”, vuol dire che Bud saprà a lungo di cosa nutrirsi, ma a noi tutti mancherà per molto tempo quella montagna impellicciata di Bambino.

Photo Credits: Facebook.

Redazione

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