La storia incredibile di Oriana Fallaci si trasforma in serie. Luca Ribuoli, Giacomo Martelli e Alessandra Gonnella presentano alla 19esima Festa del Cinema di Roma Miss Fallaci con Miriam Leone. Nel cast anche Maurizio Lastrico, Francesca Agostini, Jóhannes Jóhannesson, Ken Duken, Rosanna Gentili, Giordano De Plano, Francesco Colella e Leonardo Lidi.
Miss Fallaci è la storia di una donna, di una donna straordinaria che ha scritto una pagina leggendaria del giornalismo non solo italiano ma internazionale. Irriverente e schietta, amata quanto odiata, testarda e tenace, dedita alla sua passione e alla sua macchina da scrivere, compagna inseparabile di ogni sua esperienza. Oriana Fallaci è stata la prima giornalista donna italiana ad andare al fronte come inviata speciale, ha intervistato i potenti del mondo e le personalità più eminenti del panorama internazionale. Ha scritto libri intrinseci di una percepibile carica emotiva, che rendono ogni frase, venuta fuori dalla sua penna, unica e tutt’altro che un mero resoconto dei fatti.
Nel racconto descritto all’interno della serie in 8 episodi e diretto da Luca Ribuoli, Giacomo Martelli e Alessandra Gonnella, Miriam Leone veste i panni di una giovane Oriana Fallaci. La serie è ambientata negli Anni ’50 e segue, pertanto, gli inizi della carriera dell’iconica giornalista italiana. Alla 19esima Festa del Cinema di Roma sono stati presentati in anteprima i primi due episodi della serie che hanno anticipato i toni ironici e irriverenti che accompagneranno tutta la stagione, preannunciando già una storia che merita di essere conosciuta. Un racconto inedito e più intimo, che ha la prerogativa di scendere anche nei dettagli più personali di colei che voleva farsi chiamare “scrittore“. VelvetMAG, presente alla Conferenza Stampa ufficiale, ha raccolto le parole dei registi e della protagonista Miriam Leone.

Sinossi della serie su Oriana Fallaci
Ambientata alla fine degli Anni ’50, questa stagione segue gli inizi della carriera di Oriana Fallaci, quando era ancora conosciuta come “la ragazza del cinema” e lavorava come cronista per il settimanale italiano L’Europeo. Fu in quel periodo che Fallaci trasformò il suo primo viaggio negli Stati Uniti in un’occasione irripetibile, incontrando personalità straordinarie e dipingendo un ritratto tagliente, spesso crudo e ironico, della società americana e del mondo dorato di Hollywood. Quegli anni furono segnati anche da profondi turbamenti personali, tra cui una relazione intensa e tormentata con il collega giornalista Alfredo Pieroni.
Un legame carico di passione, ma anche di insicurezze e paure, che alla fine trascinò Oriana Fallaci in una spirale di autodistruzione. Soprattutto, però, fu il periodo in cui una giovane donna, con una determinazione e un talento fuori dal comune, scoprì la sua vera missione: raccontare la verità. E comprese che per farlo, le bastava la sua arma più potente: la sua voce, unica e distintiva.

Luca Ribuoli
Quale è stato il fascino di raccontare l’origine di tutto?
È un lavoro che abbiamo fatto con grande accelerazione ed entusiasmo ed è stato un lavoro di grande ricerca, con la consapevolezza di raccontare un periodo di Oriana Fallaci poco conosciuto anche a noi. Siamo andati negli Anni ’50 per carpire l’origine e cercare di trasportare quel mondo da lì a qui. Perché la storia di quella giovane Miss Fallaci ha, in qualche modo, anticipato i tempi e crediamo che i giovani e le giovani di oggi possano identificarsi.
Miriam Leone
Come è stato vestire i panni di Oriana Fallaci?
La serie si chiama Miss Fallaci volutamente, non c’è il nome perché Miss Fallaci è proprio colei che si trasformerà in Oriana. Quindi è un po’ una sorta di racconto di formazione di una giovane ragazza che, tra i venti e trent’anni, scopre sé stessa e cerca di affermarsi nel suo lavoro e nella sua passione. Una ragazza che fa una ricerca ossessiva per raggiungere il suo obiettivo, così come noi abbiamo fatto una ricerca ossessiva per recuperare le immagini di Oriana Fallaci di quel periodo. È stato un lavoro molto avventuroso e da un parte anche rischioso, soprattutto per l’immagine che abbiamo voluto dare alla serie, in quanto sapevamo che avremmo consegnato un’Oriana che non molti si sarebbero aspettati.
Cosa racconta la serie?
Quello che volevamo fare era creare qualcosa che potesse ispirare i giovani a realizzare i propri sogni con le proprie azioni. Potrebbe piacere ai ragazzi perché racconta le frustrazioni, le ansie, le paure, le urla e le debolezze di una ragazza di vent’anni che vuole realizzare il suo sogno e che diventa una donna. Oriana dice di non abbattersi. Come lei stessa racconta, ad esempio, dopo aver ricevuto il primo schiaffo dal padre che, durante i bombardamenti, la esortò a non piangere perché le ‘ragazzine non piangono’, lei non versò mai più una lacrima nella sua vita. Ma nelle sue pagine consegna una spiegazione chirurgica dell’essere umano, vista come un conflitto continuo tra sconfitte e vittorie.
