Donne sole in strada: l’importanza di iniziative come “DonnexStrada”
Essere libere di camminare senza ricevere apprezzamenti non graditi, senza la paura di essere aggredite

Circa il 31% delle donne tra i 16 e i 70 anni hanno subito violenza nel corso della propria vita; questo dato è fornito dall’ISTAT, ottenuto da un’indagine volta a restituire la visione chiara e drammatica della violenza sulle donne. Un’espressione e numeri da brividi che forniscono l’immagine di una società in cui c’è chi si prende il diritto di limitare la libertà e il diritto altrui. Sono 4 milioni 353 mila le donne che hanno subito violenza fisica e 4 milioni le vittime di violenza sessuale; 652 mila le donne che hanno subito uno stupro e 652 mila le vittime di un tentato stupro. Numeri che restituiscono una condizione che inibisce il desiderio di molte donne di sentirsi sicure.
Donne sole per strada che rientrano a casa da lavoro o che, semplicemente, hanno passato una serata di svago; donne che non possono sentirsi libere di rincasare quando e come vogliono, perché il vicolo, il sottopassaggio, la strada in penombra potrebbero rappresentare una minaccia e una trappola. Sono oltre il 24% le vittime di sconosciuti: insultate, minacciate, maltrattate o peggio ancora violentate solo per il ‘torto’ di essere donne sole in strada. Secondo lo studio di Hollaback! e Cornell University, svolto in 22 paesi tra cui l’Italia, l’84% delle donne ha subito molestie da strada prima dei 17 anni; tante sui mezzi pubblici.
Tornare a casa senza paura
Le donne chiedono solo di tornare a casa senza dover avere la paura di essere aggredite, avvicinate contro la loro volontà, molestate; le donne chiedono di essere libere. Libere di uscire la sera, libere di accettare un lavoro lontano da casa, libere di prendere i mezzi pubblici di giorno e di notte. Azioni semplici, eppure che necessitano ancora di essere tutelate; contro quella convinzione arcaica, retrograde e infondata che un essere umano possa avere la facoltà di decidere su di un altro, senza ricevere alcun consenso.
Ed è per lottare contro questa piaga sociale che nascono iniziative come DonnexStrada, dove Instagram esce dal suo ruolo di social per condividere foto e diventa un mezzo per sostenere le donne. Si tratta di un’iniziativa nata da donne per le donne ed offre una serie di servizi per consentire al sesso femminile si sentirsi più sicuro per strada, di sera o in contesti particolarmente isolati.
DonnexStrada
Come ha dichiarato a SkyTG24, Laura De Dilectis psicologa clinica e fondatrice del progetto: “Tutto è nato durante il mese di marzo, in seguito alla morte di Sarah Everard (vittima di femminicidio) e in seguito allo stupro di una ragazza avvenuto in pieno giorno a Roma”. Due casi che hanno smosso la creatrice di DonnexStrada e l’hanno spinta, da donna, a cercare una soluzione per aiutare le altre donne. L’idea del progetto è far partire una diretta, in modalità sia pubblica che privata, e farsi accompagnare per strada da una volontaria.
La sociologa e co-fondatrice di DonnexStrada Marta Maria Nicolazzi ha spiegato sempre a SkyTG24: “Sembra sia piaciuto molto, sia perché da un servizio che qualsiasi donna credo utilizzi, che è quello del chiamami mentre torni a casa o posso chiamarti non mi sento al sicuro“. La diretta parte in maniera semplice, inviando un messaggio alla pagina e fornendo un orario indicativo e il tratto di strada che si deve percorre. A quel punto le volontarie (che in genere si suddividono in tre turni, per garantire anche una coperture nelle ore più tarde) faranno partire la diretta. Benché si tratti un’iniziativa utile, diventata presto virale, quello che preoccupa è il numero di donne che cercano aiuto. Se, infatti, si può essere felici dell’impatto avuto, dall’altro lato, come evidenzia la Nicolazzi: “È un dato sconcertante. Perché se c’è così tanto bisogno di una cosa del genere, vuol dire che non ci sentiamo per niente sicure per strada”.
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